Digitalizzazione e intelligenza artificiale: il report Imprese e Avvocati 2024 OCF Format Research

Negli ultimi anni, il settore legale è stato profondamente influenzato dalle trasformazioni tecnologiche, in particolare dall’avvento della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale (IA). Il report “Imprese e Avvocati 2024”, curato dall’Organismo Congressuale Forense in collaborazione con Format Research (link), offre un’analisi dettagliata su come le imprese italiane percepiscono e utilizzano i servizi legali. I risultati emersi evidenziano una professione in evoluzione, costretta ad adattarsi a nuovi paradigmi, con la tecnologia che gioca un ruolo sempre più cruciale nella definizione delle strategie legali e aziendali.

Il contesto attuale: L’avvocato come partner strategico delle imprese

Il report evidenzia come l’80% delle imprese italiane ricorra stabilmente ai servizi legali, segnalando un cambiamento di prospettiva che vede la consulenza legale non più solo come strumento di risoluzione dei contenziosi, ma come parte integrante delle strategie aziendali complessive. Tra queste, il 60,2% ha instaurato un rapporto stabile e continuativo con un singolo avvocato o uno studio legale, enfatizzando l’importanza della fiducia e della conoscenza approfondita del contesto aziendale.​

Un aspetto interessante riguarda la distribuzione delle preferenze delle imprese in termini di dimensioni degli studi legali a cui si rivolgono. Secondo i dati riportati, il 61% delle imprese preferisce avvalersi di liberi professionisti singoli, mentre il 30,8% si affida a studi di medie dimensioni e solo il 2% opta per grandi studi legali. Questo suggerisce come la flessibilità e la personalizzazione dei servizi siano caratteristiche chiave che determinano la scelta del consulente legale.​

La sfida della digitalizzazione e l’impatto dell’IA

Una delle trasformazioni più rilevanti emerse dal report è il modo in cui la tecnologia sta ridefinendo il campo giuridico, ampliando le possibilità operative per gli avvocati attraverso strumenti digitali avanzati. In particolare, l’intelligenza artificiale è identificata come un fattore dirompente che potrebbe alterare radicalmente il modo in cui vengono forniti i servizi legali. Il 9,7% delle imprese intervistate ritiene che, in futuro, la figura dell’avvocato potrebbe essere parzialmente sostituita da programmi di IA, mentre il 77,8% ritiene che il ruolo umano rimarrà essenziale. Questo dato riflette una percezione mista e un’incertezza sul futuro del settore, che spinge molti studi legali a interrogarsi su come sfruttare al meglio queste tecnologie.​

Tra i principali utilizzi dell’IA nel settore legale troviamo:

  • Analisi predittiva: L’IA può analizzare grandi quantità di dati giuridici storici per identificare pattern giurisprudenziali e aiutare i legali a prevedere l’esito di controversie complesse.
  • Automazione della revisione documentale: Strumenti basati su IA permettono di analizzare rapidamente grandi volumi di documenti, individuando clausole rilevanti e riducendo il rischio di errori.
  • Generazione di documenti: L’automazione della redazione di contratti standardizzati o di documenti giuridici di base consente agli avvocati di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto.

Un grafico significativo presente nel report (Fig. 28) evidenzia che solo una minoranza delle imprese (9,7%) ritiene possibile sostituire il proprio legale con un programma di IA, mentre il 77,8% resta convinta dell’importanza della consulenza legale umana anche in futuro.​

La Blockchain e i contratti intelligenti: una nuova frontiera

Un altro strumento innovativo su cui il report si sofferma è la tecnologia blockchain. Questa può migliorare la sicurezza e la trasparenza delle transazioni legali attraverso l’adozione di smart contracts: programmi eseguibili automaticamente al verificarsi di condizioni predefinite, che garantiscono la conformità legale e riducono i costi di intermediazione. Per esempio, un contratto di locazione basato su blockchain potrebbe gestire automaticamente i pagamenti in base a parametri predeterminati, assicurando la tracciabilità e l’immutabilità delle informazioni.

Secondo il report, l’integrazione della blockchain può essere particolarmente utile per la gestione di documenti legali complessi e per garantire una catena di custodia digitale che assicuri l’integrità e la provenienza dei documenti. Questo si traduce in un aumento della fiducia e nella possibilità di tracciare ogni modifica avvenuta su un documento legale, migliorando la trasparenza complessiva del processo.

Verso una nuova figura dell’avvocato: competenze trasversali e innovazione

L’avvocato del futuro non potrà limitarsi a conoscere le normative tradizionali, ma dovrà padroneggiare nuove competenze tecnologiche e interdisciplinari. Il report suggerisce che la “contaminazione delle competenze” sarà il passaggio imprescindibile per abbracciare le sfide future. Ad esempio, l’integrazione della tecnologia nella pratica legale non è più vista come un’opzione, ma come una necessità. Gli avvocati dovranno rinnovarsi e trovare nuovi modi per posizionarsi come partner di valore in un contesto imprenditoriale in cui la digitalizzazione è sempre più pervasiva.

Statistiche chiave e distribuzione geografica dei servizi legali

Il report fornisce anche dettagli interessanti sulla distribuzione geografica e settoriale della domanda di servizi legali in Italia. Le imprese del Nord Est e del Centro sono le più propense a mantenere un rapporto stabile e di fiducia con uno studio legale, mentre nel Nord Ovest prevale l’uso di consulenze legali focalizzate sul contenzioso civile, in particolare nei settori manifatturiero, delle costruzioni e finanziario.​

Il 95% delle imprese italiane è rappresentato da micro e piccole aziende, con il 72% dei dipendenti e il 69% del valore aggiunto prodotto. Queste realtà si affidano a circa 434 mila professionisti tra avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro per le fasi cruciali della gestione contabile, fiscale e legale. Tale dato mette in evidenza il ruolo centrale dei professionisti come parte integrante del sistema d’impresa e la necessità di un loro aggiornamento continuo per rispondere alle esigenze in evoluzione del mercato.​

Raccomandazioni per l’avvocatura

Alla luce dei cambiamenti in atto, l’OCF propone alcune linee guida strategiche per gli studi legali:

  1. Promuovere la formazione interdisciplinare: Programmi di formazione che integrino competenze legali con conoscenze di finanza, tecnologia e management.
  2. Creare reti di avvocati specializzati: Sviluppare network tra liberi professionisti e studi legali medio-piccoli per offrire servizi diversificati e rispondere meglio alle esigenze settoriali.
  3. Personalizzare i servizi legali: Adattare la consulenza legale alle specifiche esigenze delle imprese, con un focus su flessibilità e rapidità di risposta.
  4. Adottare modelli di remunerazione flessibili: Le imprese valutano sempre più spesso i servizi legali in termini di valore strategico. Per questo, gli studi legali devono offrire modelli di pricing più flessibili e trasparenti.
  5. Valorizzare l’uso delle tecnologie: Sostenere l’adozione di strumenti basati su IA e blockchain per migliorare l’efficienza e la qualità del servizio.

Conclusioni

La digitalizzazione e l’IA rappresentano un’opportunità senza precedenti per il settore legale, ma pongono anche sfide significative. Per l’avvocatura italiana, la chiave sarà bilanciare tradizione e innovazione, mantenendo la centralità del rapporto fiduciario con il cliente, ma adottando nuovi strumenti e competenze per rimanere competitivi in un mercato in continua evoluzione.